OGGETTO: Sopralluogo alla frana di Lumarzo-Graviasco (GE) in Val Fontanabuona

 

 

Il giorno 8.1.96 è stato eseguito un sopralluogo sulla frana di Lumarzo-Graviasco (GE) in Val Fontanabuona, di cui si è avuta notizia recentemente, ai fini dell’aggiornamento della mappa e della banca-dati dell’Osservatorio Rischi Idrogeologici della Provincia.

 

Con riferimento alla mappa allegata, il movimento franoso, verificatosi nel mese di Dicembre u.s., ubicato sul versante sinistro idrografico del Rio delle Noci, affluente di destra del Torrente D’Urri, tributario del Torrente Lavagna, un centinaio di metri a W dell’abitato di Graviasco, in Comune di Lumarzo (GE).

 

Il dissesto ha coinvolto un tornante della strada per Graviasco, peraltro già sgombrata del materiale detritico, e la strada sterrata che, attraversa la coltre terrosa del versante, realizzata per accedere ad una villetta, situata poco più a monte.

 

La formazione affiorante nell’intorno della frana è costituita dalle Ardesie di Monte Verzi, che qui si presentano localmente fratturate ed alterate, e passanti ad eluvio-colluvio.

 

La zona di frana ha interessato una copertura detritica eluvio-colluviale, dello spessore di circa 1m, di granulometria eterogenea, costituita da elementi litoidi e massivi immersi in una matrice limosa e argillosa.

 

In corrispondenza della corona di frana si rilevano alcuni affioramenti molto alterati, la cui stratificazione presenta un assetto a franapoggio con inclinazione pari a circa 45°, simile a quella del versante e direzione degli strati all’incirca W-E.

 

A monte della frana il profilo del versante si presenta modificato dai terrazzamenti, sostenuti da muretti a secco, realizzati in passato ed in parte ancora utilizzati a fini agricoli; i muretti, che allo stato attuale si presentano in buone condizioni di conservazione, in caso di ulteriore evoluzione del movimento franoso, verrebbero coinvolti nel dissesto.  Quasi in corrispondenza del crinale, un ciglio di arretramento quiescente è testimone di instabilità verificatesi nel passato.

 

La copertura detritica e parte del substrato roccioso sono interessati da circolazione d’acqua, dovuta, perlopiù, ad una permeabilità primaria per porosità e alla presenza del substrato roccioso, semipermeabile per fessurazione e fratturazione, a modesta profondità.

 

Il corpo di frana è interessato da diffuso ruscellamento, responsabile della continua imbibizione del materiale mobilizzato e pertanto costituente un fattore predisponente di ulteriori evoluzioni, a breve-medio termine.

 

Il materiale detritico ha, in minima parte, interferito con il corso d’acqua del Rio delle Noci, in modo tale da poter ipotizzare una occupazione temporanea dell’alveo; è comunque da escludere che l’erosione del piede del versante in sponda sinistra sia una concausa del dissesto.

 

L’assetto vegetazionale del versante è costituito in parte da arbustivo incolto e in parte da coltivi.

 

Il fronte della frana misura circa 50m per una lunghezza di 140m ed una potenza di circa 1.50 m (vedi scheda allegata). Il volume complessivo coinvolto è stimabile in 4500mc circa.  Lo scorrimento è di tipo superficiale e può essere classificato come “debris slide” o “scivolamento di detrito”.

 

Le cause del movimento, ad un primo esame, possono essere individuate, oltre che nel taglio della strada sterrata, effettuato senza predisporre adeguate opere di contenimento e di regimazione delle acque, nelle scadenti caratteristiche geotecniche del terreno, nelle recenti persistenti piogge e nella notevole pendenza del versante.

 

Da un primo esame della zona interessata dal dissesto, si evidenzia la necessità di una serie di interventi che possono essere individuati nei seguenti: allontanamento delle acque dal corpo di frana mediante canalizzazioni da indirizzare verso l’impluvio più vicino, sistemazione del versante con le tecniche dell’ingegneria naturalistica, opera di contenimento al piede (es. gabbioni) in corrispondenza della strada sterrata che dovrà essere valutata in sede progettuale.

 

 

16.1.96     

 

                                                                                               Claudio Falcioni

 

                                                                                               Maria Ferrando

 

                                                                                               Antonio Oneto

 

                                                                                               Alessandro Tomaselli

 

 

SCHEDA CENSIMENTO FRANE

 

 

Comune                       Lumarzo

codice Osservatorio   n°13

Località                        Graviasco

tipo di dissesto:                    debris slide (scivolamento di detrito)

Quota inferiore:           circa 350m

materiale coinvolto:              coltre + roccia

Litologia del substrato:        Ardesie M. Verzi

Assetto del substrato:          sfavorevole

Potenza del distacco: <1.50m

spessore coltre mobilizzata:1m

Substrato coinvolto:    <0.50m

Condizioni roccia di substrato:alterata e fratturata

Acclività del versante:          circa 45° a terrazzi

Assetto vegetazionale:        arbustivo incolto e coltivi

Caratteristiche geometriche

          Ampiezza fronte:         50 m

          Lunghezza:                  140 m

          Ciglio                            attivo

          Volume approx accumulo: 4500 mc, asportato parzialmente

Granulometria accumulo: limo/argilla, rocce/massi

Situazione acque

          superficiali: ruscellamento diffuso, solchi e ristagno

          profonde: falda

Azioni antropiche causa di dissesto: sbancamento per strada con insufficiente regimazione delle acque

Opere coinvolte nel dissesto

          Sentiero

          Carrabile sterrata

          Strada asfaltata

Interventi proposti

          Regimazione delle acque

          Opera di contenimento al piede della strada sterrata (es: gabbionata)

Potenzialità evolutiva nel tempo: breve

 

 


                                                                                                    Scheda redatta da:

                                                                                                                                           Dr. Claudio Falcioni - Dr. Maria Ferrando

                                                                                                                                       Dr. Antonio Oneto - Dr. Alessandro Tomaselli

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